Cristian

Benvenuti,questo è il mio blog, qui troverete tutto su Cristian Borghetti.

Adoro leggere: è un impulso incontrollabile che mi spinge ad aprire un libro e perdermi nelle parole, pagina dopo pagina, fantasticando, immaginando.
Ed è leggendo che ho cominciato a fantasticare, immaginare e scrivere, prima le poesie, poi i racconti e i romanzi.

Venite con me allora, su questo blog, tra le pagine che ho scritto e scriverò.

Entrate nei versi evocativi di Ora di vetro, nelle storie di paura e terrore di Tre volte all'inferno, nella ascesa e caduta di un artista ne Le cabinet Masson, nei racconti orrorifici di Phobia, lanciatevi in horror a tutta velocità in Hawthorn bend.

Leggete i miei racconti nelle raccolte Horror Polidori vol. 1 e 2 e il terrificante racconto "La sposa rubata" nel volume Malombre.

Lasciatevi sedurre dalla Praga occulta in Sangue di Lupo.

Cedete alla seduzione stregata di "Corolle mortali" nella raccolta Cuori di tenebra.

Il terrore in tutte le sue forme vi attende tra le pagine di "Incubus".

L'uomo nero, la paura ancestrale che ci terrorizza sin da bambini, che non riusciamo a dimenticare, è con noi ne "I volti del male". La femme fatal vi sedurrà in Dark&Weird Vol. 3, un libro misterioso vi attende in The Horror Show e Skinny Pit in Nati dalle tenebre.


Un click sulle copertine ed entrerete nel mio mondo...

domenica 19 ottobre 2014

I doni dell'inverno (Cristian Borghetti)

Il giorno finisce, è sera e presto sarà notte.
Il sole, che stamattina si nascondeva dietro le nubi, ora se ne va dall'altra parte del mondo e lo fa con una lentezza, una pigrizia, che quasi mi innervosisce.
È sera, sì, ma vorrei che fosse già notte, che questo azzurro opaco lasciasse il posto al profondo blu del cielo notturno; ho voglia di contare stelle.
E, con questo sole, se ne va anche l’estate, si prende una vacanza forse? Certamente, fa rotta verso sud, oltre l’equatore e più giù; lascia il posto all'autunno, ma vorrei che fosse subito inverno; ho voglia di vedere la neve ricoprire tutto.
Perché? Perché è tempo che le cose cambino.
Devono cambiare, non sarà questo sole debole, con il cuore malato; non sarà questo autunno, vizioso, che di proposito non si fa capire, che trama sotto le foglie morte; non sarà questo tempo, questo mese, a fermare le scelte fatte, a cambiare le parole dette.
Ho smesso di vivere di illusioni, è tempo di certezze.
Io ho le mie e sono certezze notturne, invernali, per adesso.
Quanto amo l’estate, quanto l’ho amata quest’anno; tornerai estate?
Voglio avere una calda e luminosa sicurezza nella mia vita; voglio amare il giorno quanto la notte; voglio guardare all'inverno, quando sarai qui, estate, e sapere che era tutto vero, quando mi dirai che, sì, le promesse sono state mantenute.
Arriverai estate? O mi giocherai un tiro sinistro?
Manchi solo tu e ti aspetto, bella stagione; voglio scoprire con il tuo arrivo che erano veri i doni dell’inverno.

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